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Da sempre, l'uomo ha sentito la necessità di credere e di pregare un entità superiore, un qualcuno che, super partis, potesse guidare e proteggere benevolmente i pripri devoti. Dapprima si trattava di culti semplici, legati alla terra ed ai suoi elementi, ma, anche in questo caso, è stato chiaro come l'uomo necessitasse anche di simboli e di strumenti, di qualcosa di più terreno e vicino alla propria natura rispetto ad un entità astratta.
Nonostante i culti nati da questa esigenza furono diversi, così come differenti e numerose furono le teorie sugli Dei, una cosa accomunò le religioni di tutto il mondo: quell'entità misteriosa chiamata "Dio" era in cielo ma viveva ovunque ed ascoltava le preghiere e le suppliche dei sui protetti. L'uomo si sottomette così a questa forma superiore, ma non solo idealmente,anche fisicamente, assumendo, nella preghiera, posizioni simese: mani conserte, fronte bassa e, talvolta, ginocchia al suolo.
Nasce proprio così l'inginocchiatoio, il mobile della preghiera. Anche se può sembrare strano pensare che un semplice mobile possa nascere per necessità di una religione, questo è proprio il caso dell'inginocchiatoio che viene appunto inventato per permettere ai fedeli di inginocchiarsi più facimente e senza toccare il terreno (ai tempi in cui venne inventato questo mobile, il suolo era spesso sporco e veicolo di malattie).
Le conseguenti modifiche apportate a questo mobile poi, (tra cui anche il notevole aumento delle dimensioni che adattavano l'inginocchiatoio alle deimensioni delle chiese ed al numero di fedeli) furono, come ovvio, frutto di una scelta pratica ed estetica che, tuttavia, che continuò però ad essere al servizio della preghiera.
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